di Alberto Poli
Daylight Saving Time: l'ora legale
Il 31 marzo in Italia sposteremo le lancette dell'orologio dalle ore 2.00 di notte (2am) alle ore 3.00 (3am), rubando un ora al risveglio. Il 27 ottobre poi riporteremo le lancette indietro dalle 2.00 di notte (2am) all'una (1am), ottenendo quindi un'ora in più di sonno.
L'ora legale, Daylight Saving Time
Questa pratica, chiamata ora legale, è osservata da circa un terzo dei paesi del mondo.
Buona parte degli Stati Uniti d'America e del Canada, tranne alcuni loro stati, come Hawaii, American Samoa, Guam, Isole Marianne Settentrionali, Porto Rico, Isole Vergini e gran parte dell'Arizona, non osservano l'ora legale
Ma come si dice ora legale in inglese? Gli anglosassoni dicono Daylight Saving Time, letteralmente "orario di risparmio della luce diurna"
La storia dell'ora legale
Sì, proprio così, risparmio ... perché in effetti l'origine di questa idea si fa risalire a Benjamin Franklin - poliedrico uomo di scienza, imprenditore, autore e politico, uno degli autori della Dichiarazione d'indipendenza Statunitense -, il quale, nel 1874, pubblicò un articolo sul Journal de Paris nel quale spiegava che spostando le lancette un'ora avanti nel periodo primaverile ed estivo si sarebbe potuto sfruttare le maggiori ore di luce e ridurre il consumo delle candele. Quindi l'idea era proprio di risparmiare! Ma le idee "stravaganti" di Benjamin Franklin, l'inventore del parafulmine, non ebbero un seguito immediato.
Un'esigenza di risparmio energetico
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l'esigenza del risparmio divenne una priorità, per cui nel 1916 in Gran Bretagna si impose per legge il British Summer Time, ovvero lo spostamento delle lancette di un'ora avanti durante l'estate. La stessa cosa fu fatta, sull'altro fronte di guerra, dall'Impero Germanico.
Molti paesi imitarono questa scelta per evitare sprechi in termini di carburante ed elettricità. Da allora, tanti paesi hanno introdotto, poi eliminato, poi ripreso l'uso del Daytime Saving Time.
L'ora universale e l'ora locale
In realtà, prima dell'800 non esisteva un orario "mondiale", in ogni luogo si adottava "l'ora locale", ovvero il mezzogiorno di Milano e quello di Catania potevano non coincidere. Nei secoli le persone si svegliavano all'alba, e seguendo i cicli circadiani (dal latino circa dies, circa un giorno). Non vi era una vera e propria utilità nell'usare lo stesso schema orario, ed è solo con lo sviluppo dei mezzi di collegamento "veloce", che diventa necessario stabilire delle regole comuni per l'orario, altrimenti non sarebbe stato possibile stabilire l'ora di partenza e di arrivo di un treno, di una nave, di un trasporto.