di Fabio Arangio
I sistemi di voto scolastico: analisi comparativa
I sistemi di valutazione utilizzati nelle scuole variano notevolmente da paese a paese e possono avere un impatto significativo sul modo in cui gli studenti sono valutati e sulle loro prospettive accademiche.
Molto più di un semplice voto
Il criterio con cui gli insegnanti e, attraverso di loro, la scuola mette per iscritto il rendimento dello studente racconta molto del pensiero di fondo del sistema scolastico.
Sistema di valutazione decimale: da 0 a 10
Il sistema di voti da 0 a 10 è ampiamente utilizzato in molti paesi europei, inclusa l'Italia. In questo sistema, agli studenti viene assegnato un voto compreso tra 0 e 10, dove 10 rappresenta il voto più alto e 0 il voto più basso. La sufficienza è rappresentata dal 6.
La prassi di adottare una scala ridotta da 2 a 8
In molti casi il sistema reale si accorcia vedendo il 2 come voto minimo e l'8 come voto massimo. Una prassi che in Italia ha creato disparità e mancanza di uniformità di giudizio tra scuole di regioni o città diverse.
I mezzi e i quarti di punto e il rischio di creare una vera e propria "classifica"
I voti hanno scaglioni di mezzo punto, quindi 6, 6 e mezzo, 7, 7 e mezzo ecc. Successivamente è stato introdotto il quarto di punto in positivo con il più (+) e in negativo con il meno (-). Talvolta, si arriva anche al doppio più (++) o al doppio meno (--) con dubbi sulla reale attendibilità di un giudizio così preciso e sofisticato.
Questo sistema consente una valutazione dettagliata delle prestazioni degli studenti, consentendo una distinzione precisa tra diverse fasce di risultati.
Tuttavia, a causa della grande scala di voti, un tale approccio rappresenta anche un fattore di dubbio sulla reale capacità di apprezzare le variazioni ad esempio di un quarto di punto. Ad esempio, un insegnante che su un compito a domande aperte o su uno scritto assegna un 7+ o un 7--, davvero di fronte allo stesso compito in un momento diverso riuscirebbe a cristallizzare il giudizio su quel voto così preciso?
Un sistema di valutazione così descrittivo tende inoltre a creare una precisa scala di valori, quasi una classifica e a favorire una non sempre sana competizione tra gli studenti.
Il sistema di voti in centesimi
Il sistema in centesimi 0-100 è una variante, scarsamente utile nella valutazione di esami orali, mentre offre la capacità di dettagliare con estrema precisione il rendimento di test a quiz (a crocette) fino a 100 domande dove ogni risposta può avere un peso uguale o ponderato.
Sistema di valutazione su scala 18-30
Il sistema di voti da 18 a 30 è tipicamente utilizzato in alcuni Paesi europei, come l'Italia, la Francia e la Grecia per i percorsi accademici post diploma. In questo sistema, gli studenti ricevono voti compresi tra 18 e 30, dove 18 rappresenta il voto minimo di ammissione e sufficienza e 30 il voto più alto, con la possibile lode per indicare l'eccellenza.
Rispetto al sistema decimale, fondamentalmente si usa un fattore di moltiplicazione x3: il 6 del sistema decimale diventa quindi 18 (6 x 3), il 7 diventa 21 (7 x 3), l'8 diventa 24 (8 x 3), il 9 diventa 27 (9 x 3) e infine il 10 diventa il 30 (10 x 3).
Questo sistema risale alla tradizione dell'istruzione superiore nel Medioevo, quando le università utilizzavano una scala di valutazione simile per valutare gli studenti.
Sistema di valutazione su scala 36-60
Il sistema di voti da 36 a 60 è simile a quello da 18 a 30, ma è utilizzato in alcuni paesi, come la Serbia e l'ex Jugoslavia. In questo sistema, agli studenti vengono assegnati voti compresi tra 36 e 60, dove 36 rappresenta il voto più basso e 60 il voto più alto con un maggior dettaglio rispetto al sistema 18-36 sopra descritto.
Rispetto al sistema decimale, fondamentalmente si usa un fattore di moltiplicazione x6: il 6 del sistema decimale diventa quindi 36 (6 x 6), il 7 diventa 42 (7 x 6), l'8 diventa 48 (8 x 6), il 9 diventa 54 (9 x 6) e infine il 10 diventa il 60 (10 x 6).
Sistema di valutazione alfabetico
Il sistema di voti ABC è comunemente utilizzato negli Stati Uniti e in molti altri paesi anglofoni. In questo sistema, agli studenti vengono assegnate lettere in base alle loro prestazioni, con A che rappresenta il voto più alto e F che rappresenta genericamente l'insufficienza (fail). Le lettere intermedie, come B e C, indicano prestazioni rispettivamente superiori e sufficienti, mentre D è spesso utilizzato per indicare una prestazione inferiore ma ancora sufficiente.
Il sistema di voti ABC ha le sue radici principalmente negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Questo sistema è stato influenzato dalla tradizione educativa anglosassone, che ha adottato un approccio più orientato alla valutazione generale delle capacità degli studenti piuttosto che alla precisione numerica. Le lettere utilizzate in questo sistema riflettono la valutazione qualitativa delle prestazioni degli studenti, consentendo una valutazione più flessibile e contestualizzata.
Fondamentalmente il voto A indica un ottimo lavoro, B un buon lavoro, C un lavoro appena sufficiente. Con F si indica poi l'insufficienza o inidoneità o in generale il fallimento del test o non aver concluso positivamente il percorso formativo.
Un sistema di valutazione meno competitivo
Questo sistema ha l'oggettivo vantaggio di non creare una esatta graduatoria, trovandosi molti A, molti B e C che quindi sono macrocategorie senza vincitori, senza migliori e peggiori in senso assoluto come invece nel caso del sistema decimale e le varianti in scala 18-36 e in scala 36-60.
Diversi sistemi di valutazione per diversi approcci educativi
Ogni sistema di valutazione ha i suoi vantaggi e svantaggi, e può influenzare la motivazione degli studenti e il modo in cui sono valutati.
Questi sistemi di valutazione riflettono le diverse tradizioni educative, culturali e storiche dei paesi in cui sono stati sviluppati e adottati. Mentre alcuni sistemi prioritizzano la precisione numerica e la differenziazione delle prestazioni, altri enfatizzano una valutazione più generale e qualitativa delle capacità degli studenti.
La mia opinione
Io personalmente, per l'esperienza che ho avuto sia nel pubblico sia nel privato, in contesti di percorsi accademici e di semplici corsi, ma anche come rappresentante di Istituto, una idea me la sono fatta. Ed ho certamente una mia preferenza quando si tratta di capire come dare un voto ma soprattutto a cosa serve quel voto.
Il voto non deve servire per redigere una classifica. Non per dire che qualcuno è migliore di qualcun altro o, viceversa, peggiore di qualcun altro. E, che se ne voglia dire, talvolta certi voti sembrano una cattiveria, una punizione più che un reale strumento formativo.