di Fabio Arangio
To learn by heart, imparare a memoria
Forse sono lontani per alcuni di noi i tempi delle poesie imparate a memoria. Io devo tornare alle scuole elementari. Curiosa coincidenza, proprio ieri l'altro, sono stato alla mia vecchia scuola elementare, rimasta uguale, se non fosse che ora ospita scuole superiori. Ho rivisto anche quel muro di cemento che ne delimitava i giardini dove ci avevano fatto fare i murales per trovare i colori che il grigio non ha.
Ebbene, la prima poesia che mi viene in mente è "Il sabato del villaggio" di Giacomo Leopardi, e non posso fare a meno di sentire le parole che mi echeggiano nella testa: "La donzelletta vien dalla campagna, in sul calar del sole...".
By heart, a memoria
Bene, questa catena di ricordi è provocata dal modo di dire to learn by heart che significa "imparare a memoria. E similmente possiamo anche dire:
To know by heart, sapere a memoria.
To play by heart, giocare a memoria.
Origine greca
Perché il cuore? I greci consideravano il cuore il luogo dove risiedeva l'intelligenza e la memoria. Sicuramente poetico e suggestivo, laddove generalmente il cuore è considerato il luogo delle emozioni, per il semplice fatto che quando siamo emozionati può battere più velocemente o meno.
Insomma, forse i greci credevano che l'intelligenza passa per le emozioni, quasi a confermare in anticipo la teoria dell'intelligenza emotiva di Daniel Goleman (Emotional intelligence).
Qualche volta si impara anche per caso
In realtà non conoscevo questo modo di dire inglese. Proprio stamattina mia moglie ha detto a nostra figlia oh you play by heart, riferendosi al fatto che ricordava la posizione dei pezzi sulla scacchiera degli scacchi che i gatti avevano fatto cadere.
Allora ho fatto la cosa più importante quando vogliamo imparare: ho chiesto. Cosa vuol dire to know by heart?
Domandare è la porta della conoscenza
Apro una parentesi, perché proprio in questi giorni mi sto scontrando con un sistema scuola dove i professori delle superiori, talvolta, sono così severi da incutere un timore tale che lo studente ha paura a chiedere una spiegazione. Vi è mai capitato di sentire dire: se faccio una domanda la prof mi mangia viva perché dice che non ho fatto abbastanza attenzione!
Io sono certo che lo strumento più potente di insegnamento è la motivazione e non certo il timore. E non solo, sono assolutamente certo che l'insegnante deve insegnare allo studente a diventare insegnante di se stesso.
E, ricollegandoci al modo di dire che abbiamo appena trattato, tante volte lo studente impara a memoria senza necessariamente capire, proprio per compiacere l'insegnante.
Come si forma la memoria e il ricordo
Sull'argomento abbiamo già parlato e ti invito a leggere l'articolo Ripetizione, sinergia e sinestesia: i fondamenti dell'apprendimento. Per apprendere e soprattutto per ricordare servono tutti i sensi: la vista, l'udito, il tatto e, perché no, anche l'olfatto e il gusto.