di Fabio Arangio
Un uso salubre della tecnologia a portata di mano
Le lezioni più importanti spesso si imparano sulla propria pelle. Ed è questo il mio caso. Dopo ben 23 anni di lavoro al computer, a febbraio ho sviluppato una compressione al nervo ulnare all'altezza del gomito. Un problema non da poco per chi come me lavora al computer. Per questo con i prossimi articoli vedremo quali sono quelle posture sbagliate che teniamo in particolare quando siamo al computer e come, facilmente, correggerle.
Smart schooling è anche uso di strumenti come computer, tablet, cellulari, lavagne interattive. Grande opportunità, certo, ma anche ennesimo motivo per trascorrere sempre più ore davanti a uno schermo. Serve quindi iniziare a selezionare quelle attività a contenuto tecnologico che sono effettivamente necessarie e utili e quelle di cui possiamo fare a meno.
Così oggi voglio porre l'attenzione all'uso corretto e, se vogliamo, responsabile del computer e dei cellulari. E in generale della tecnologia.
Il computer è uno strumento, usiamolo bene
In generale non è sbagliato lavorare o studiare al computer, lo è farlo per troppe ore al giorno e per troppi giorni. Lo è farlo quando non è necessario e soprattutto tenendo la postura sbagliata.
Sì, perché si sta davanti a uno schermo e al computer per innumerevoli motivi. Sì lavora al computer, si studia, si scrive, ci si svaga, si intrattengono rapporti interpersonali, si fanno ricerche... insomma, alla fine c'è sempre una ragione per rimanerci molte ore. Ed è facile ritrovarsi a spendere gran parte della giornata seduti dietro uno schermo, con le braccia in tensione, gomiti puntati sulla superficie dura della scrivania, polso in rotazione fissa innaturale.
Le lezioni Buzzy English sono lezioni online che si svolgono appunto al computer con l'uso del mouse. Durano 25 minuti e alternano ascolto e interazione. Quindi non possono causare di per sé alcun trauma alle braccia, ma la somma di tutte le attività al computer possono invece esserne causa. Pensiamo alla didattica a distanza (DAD) nell'emergenza Covid. Lunghe ore, mattinate intere che i ragazzi hanno trascorso per lo studio al computer. Ma soprattutto penso alle ore trascorse da alcuni ragazzi per giochi high tech sempre più complessi, lunghi e articolati.
Uno strano paradosso temporale: due ore al computer per controllare un email
Se vi è capitato di accendere il computer per controllare un email e misteriosamente vi siete trovati davanti allo schermo per un paio di ore, sapete quanto è facile lasciarsi distrarre da internet e passare da fare una attività utile di qualche minuto a trascorrere abbastanza inutilmente ore davanti al computer in cui non si sa bene cosa abbiamo fatto.
Un tempo ci si perdeva in chiacchiere, oggi purtroppo ci si perde al computer e, ancor più subdolo, al cellulare.
Non solo ore davanti al computer, ma giornate al cellulare
Se un tempo il problema si limitava all'uso del computer, oggi c'è una insidia molto più sottile: il tempo trascorso al cellulare, con il collo piegato in avanti, mani e polsi a digitare su uno piccolo schermo. Per ore. Giornate intere. Dalla mattina fino magari alla sera, fino a quando siamo a letto.
Il computer aveva lo svantaggio salutare di non essere sempre con noi. Il cellulare invece sì, è sempre con noi.
Quindi qualche consiglio per non trasformate la tecnologia utile in un inutile rischio per la salute.
Consiglio numero 1: stare al computer solo per le attività necessarie
Non è facile ma bisognerebbe imparare a distinguere le attività che necessariamente devono essere svolte al computer da quelle attività che possono essere svolte, come un tempo, senza l'ausilio di un computer.
Le lunghe ore delle lezioni in DAD sono state una necessità in tempi difficili e di emergenza. Le lezioni Buzzy English grazie all'uso del computer portano i ragazzi a contatto con insegnanti madrelingua dall'altra parte del mondo, un contatto prezioso che ha bisogno della tecnologia per realizzarsi.
Trovo invece non utile usare il computer per lunghe letture che un tempo avremmo fatto su carta. No, lo schermo non è un buon supporto di lettura, non a caso i così detti e-reader tentano di simulare la carta e la lettura su carta. Quindi meglio lasciare la lettura a libri materiali. E nel caso di documenti lunghi, sempre utile stamparli.
La dematerializzazione dei documenti e la sostenibilità ambientale della carta
Si potrebbe obiettare che la carta non è green e che il mio consiglio è inattuale perché non tiene contro delle esigenze dell'ambiente. Quello che voglio dire è che va benissimo dematerializzare documenti che fondamentalmente riportano pochi numeri, come fatture, documenti di trasporto e altre comunicazioni. Ma non dematerizziamo i libri, per favore. Non dematerizziamo del tutto i giornali. Sì, sono su carta ma se utilizziamo la carta solo quando è utile, allora non c'è un problema di sostenibilità. La carta poi è in parte riciclabile. E oggi la carta proviene da fonti di approviggionamento responsabili.
Quindi tornando al primo consiglio, evitiamo di leggere sullo schermo testi che leggeremmo molto meglio su carta. Ed evitiamo di stare davanti al computer o al cellulare per noia.
Consiglio numero 2: fare pause durante l'uso del computer
Quante volte l'abbiamo letto e sentito dire. Non dovremmo stare troppe ore consecutive a fissare lo schermo del computer con le braccia in tensione sulla tastiera e sul mouse. Eppure è così difficile applicare la regola dei 15 minuti di pausa.
Il lockdown dell'emergenza Covid ha poi aggravato questa abitudine di non staccarsi dal computer. Prima nella normale socialità tendevano ad alzarci più spesso dalla sedia. Oggi bisogna riprenderci dalla folle idea che l'altro sia un pericolo e che io sia un pericolo per l'altro ed è meglio che ognuno se ne stia nel proprio spazio senza muoversi.
Quindi, anche a costo di usare sveglie - in questo sì il cellulare può essere utile - prendiamo l'abitudine di alzarci dalla scrivania almeno una volta l'ora. Magari per pensare, perché è più facile pensare camminando o confrontandosi con gli altri che fissando uno schermo immobili o facendo zapping su internet.
Consiglio numero 3: conoscere l'anatomia del nostro corpo
Senza per questo dover diventare dottori, capire quali sono le funzioni di muscoli, tendini e nervi rende più facile capire e correggere la postura sbagliata.
Con il prossimo articolo parlerò del nervo ulnare e di come rischiamo di comprometterne la funzionalità con abitudini errate.